A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non
è soltanto una riscrittura della realtà.
Commenti
Ho condiviso la prima ma non volevo mettere un post al giorno sul blog perché mi pareva di caricarlo troppo, perciò magari condivido più post insieme quando riesco.
Sì, molti libri in giro e molti giri in biblioteca con mia mamma. Ho avuto anche la fortuna che mia madre non si preoccupasse molto se un libro fosse adatto o meno all'età, così ho scoperto cose bellissime che, se fossi rimasta legata alla "giusta" fascia d'età, avrei scoperto solo più tardi (io amo i libri per ragazzi eh, ma ho sempre letto quel che più o meno mi passava mia madre, oltre a quello che trovavo in giro).
Riempire la casa di libri, infatti, adesso è una cosa che faccio per me e anche per mia figlia. Spero sempre che, pur senza imposizioni, la passione passi per "osmosi" ;)