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Perle

Sarò telegrafica (più o meno) perché il tempo è un vero tiranno.

Sono felice perché:
- con questo caldo abbiamo inaugurato la stagione degli spostamenti in bici con bimba su seggiolino (quest'anno sono 14 kg di tata da trasportare, quindi la mia silhouette ringrazia);
- e anche la stagione di "giriamo un po' alla volta tutti i parchi della città e decretiamo qual è il vincitore per lo scivolo migliore" (mia figlia è una grande appassionata di scivoli e di "giochi per bambini grandi nei quali ci si arrampica e la mamma perde dieci anni di vita ogni volta che rischio di cadere". Giuro che adesso la smetto con le virgolette);
- ieri sera siamo andati al concerto degli Hooverphonic, che è stato molto bello, parecchio divertente e c'era pure Chef Rubio fra il pubblico (cosa ci facesse a Pordenone non ne ho idea, a vedere gli Hooverphonic senz'altro);
- la conseguenza però è stata dormire una fava perché questo cordone ombelicale mamma mia (e non ho intenzione di aggiungere altro sull'argomento);
- il mio attuale nuovo bisogno in fatto di libri è Last Goodbye - Un tributo a Jeff Buckley, di Micol Beltramini e Gea Ferraris, edizioni BD. Si tratta di una biographic novel e penso sia un prodotto davvero interessante e credo, fra l'altro, che lo regalerò a mio marito (così poi me lo leggo pure io, che vi credete :)).

Altri bisogni in fatto di libri sono occorsi durante la settimana appena passata, ma faccio finta di non ricordarmene e guardo avanti, sicura che riuscirò a resistere ad altri acquisti (ehm, speriamo).

Ciao, vado, devo lavorare tanto e ho tanto sonno.

Commenti

Franco Battaglia ha detto…
Hooverphonic e Chef Rubio potrebbero essere superati forse solo da concerto dei Coldplay e Margot Robbie tra il pubblico... ma posso capire i punti di vista... ;)
Miky ha detto…
Ah ah @Franco non che io sia chissà che interessata a Chef Rubio, per quanto mi stia simpatico... Era buffo che la gente un po' guardava il concerto, un po' si girava: Ma è lui? Ma si, è lui!

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Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

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A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr