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Piani di (ir)realtà

Sei una bomba inesplosa.
Stanotte quando Dafne mi ha chiamata, mi ha svegliata nel mezzo di un sogno in cui stavo formulando questo pensiero. E non lo stavo semplicemente pensando, stavo scrivendo mentalmente un post da mettere qui nel blog.



Nel sogno, stavo facendo qualcosa a casa – tipo mettere in ordine la stanza di mia figlia – e intanto avevo questo pensiero in testa che avevo deciso di trasformare in un post. Come mi succede nella realtà: quando mi viene in mente qualcosa da postare qui ma non posso mettermi a scrivere nell'immediato, mi racconto il post nella testa, più che altro nella speranza di fissare i pensieri abbastanza da ricordarmene quando potrò mettermi al computer.
Il pensiero che stavo fissando nel mio sogno, e che poi ho cercato di recuperare e fissare nella realtà, quando la piccola si è riaddormentata e sono tornata a letto, era proprio questo: sei una bomba inesplosa.
E anche una bomba esplosa troppo in fretta («ho la strana sensazione di un amore acceso, esploso troppo presto fra le mani» questa è stata l'associazione successiva. Quante volte ho cantato a Dafne questa canzone per farla dormire!).
Insomma, non lo so a che cosa stavo pensando esattamente, nel mio sogno, ma la frase "sei una bomba inesplosa" mi ha riecheggiato nella testa finché non sono riuscita a riprendere sonno. Non ho idea di che cosa voglia dire, ma è anche divertente quando qualcosa dal subconscio affiora in superficie lasciandoti lì, a pensare a tante cose che non sai – o fingi di non sapere – di te stesso.

Mi ha ricordato un libro di psicologia che l'anno scorso ho revisionato, una traduzione dal tedesco, e che paragonava proprio a una bomba inesplosa i fatti del passato, dell'infanzia, o anche del passato dei nostri genitori o dei nostri avi ancora più lontani che riescono comunque a influenzare ancora la nostra esistenza, il nostro modo di rapportarci agli altri e alla vita, qualcosa che si tramanda e si perpetua – pare – anche alle generazioni successive.

Ma forse preferirei che mia figlia tirasse dritta tutta la notte, lasciandomi dormire beatamente e beatamente ignara delle libere associazioni oniriche che popolano il mio sonno. ;) Insomma, oggi sto morendo di sonno e ho un librone di quasi seicento pagine da correggere. Argh!
Ciao a tutti, vado a sotterrarmi.


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