Passa ai contenuti principali

Le cose a colori

Come sapete correggo molti libri, e spesso mi lamento che purtroppo non sono di gran qualità. A volte però ci sono delle storie bellissime, alcune vere altre chissà, ma bellissime. Di recente ho detto a una persona che mi sta molto a cuore che vivo per quelle cose lì, nel lavoro e nella vita, quei momenti di incredibile bellezza sempre troppo inaspettata in questo momento in cui sembra sempre tutto molto cupo, caotico e confuso.
Come quando mio marito dal nulla mi guarda e mi dice "Dio che bella che sei". Ma non perché ho messo un vestito elegante per uscire, ma quando scendo dalla bici, un po' affannata, con i capelli scompigliati dal vento e indaffarata a togliere il casco a Dafne e farla scendere dal seggiolino. In quei momenti lì, quando non te l'aspetti.
Oggi ho letto un post di un'amica su Facebook, una rosa in mezzo al cemento, e mi sono commossa sul serio. Ma da lacrime. A volte capita, magari con una foto o, come in questo caso, con parole che non sono solo messe una dietro l'altra, ma sono riempite ciascuna di un'intensità che tocca corde profonde.
Un giorno, tanti anni fa, una persona mi ha detto che quando scrivo si vedono i colori, e io questa persona non mi ricordo nemmeno chi fosse, ma quella frase non l'ho mai dimenticata. Non so se è vero o no, ma penso che dovrei sforzarmi di più a colorarmi le cose, perché poi è vero che diventano più belle.
Io invece scappo, perché guardarmi a fondo mi fa paura ed emozionarmi tanto mi spaventa ancora di più. Ma la paura paralizza e non ti fa capire le cose, non sempre. Come quando ti rendi conto che di qualcosa non avevi capito proprio niente.
Fa paura pensare che oggi ci sono cose che domani potrebbero svanire in un soffio, ma ci dimentichiamo troppo spesso del contrario, che oggi ci sono cose che ieri, due mesi fa, tre, dieci, quindici anni fa non c'erano. E che non abbiamo la più pallida idea di quali ci saranno domani.
E allora non lo so se la bellezza salverà il mondo, perché non ho capito se il mondo vuole davvero farsi salvare, e non so nemmeno se può più decidere che cosa vuole fare.
Però è vero che quando ci sono delle cose belle dovremmo almeno farci caso.

Commenti

Anonimo ha detto…
Un marito innamoratissimo, una figlia super, un lavoro che ti dà soddisfazioni, persone che ti stimano e ti vogliono bene (che bello sentirsi dire, quando scrivi si vedono i colori).
Che dire...tieniti stretto tutto, anche nei giorni più grigi :)
Miky ha detto…
Hai proprio ragione, @Riki :)

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Prime volte

Sono una grande fan delle prime volte, d'altra parte, chi non lo è. Sono irripetibili, anche se sono cose che poi ripeti, poche o tante volte, ma le prime restano indelebili, nel bene e nel male. Non sempre sono belle, il che depone a favore delle seconde, terze ed ennesime, a volte però sono straordinarie. Per fortuna che sono accadute, anche se peccato che non possano riaccadere allo stesso modo. Non ho mai sofferto di grandi nostalgie, ma si sa, l'età a volte fa questi scherzi. E comunque si cambia e anche questo ha una sua bellezza. Anche l'esperienza ha la sua parte di meraviglia. Non so perché si demonizzi sempre il trascorrere del tempo, ci si affanni nella corsa a cercare di andare all'indietro, continuare a sembrare giovani – sembrare chi non si è. Non ho voglia di sembrare chi non sono, una lotta che in qualche modo ho portato avanti da sempre. Non mi trucco per non nascondermi, non significa che non mi prendo cura di me. Non ho le sopracciglia dipinte e non m...

Sgretolarsi e (forse) ricomporsi

Provo a tenermi insieme, ma più spesso di quanto vorrei sento di sgretolarmi. Provo a tenere insieme tutte le parti di me che conosco, quelle che conosco meno, quelle che cerco di coltivare e provo a tagliare le parti che vorrei abbandonare, i famosi rami secchi, eppure ancora non c'è un tutt'uno. A volte mi pare che la risposta sia lì, a portata di mano. E forse lo è e solo io remo contro, mentre allungo il braccio. Ma tutta intera non mi ci sono mai sentita, nemmeno quando leggevo Caproni e credevo di capire tutto (ma avevo quindici anni e di sicuro non capivo niente). Provo a tenermi insieme e a capire a chi devo credere, di cosa fidarmi, chi temere. Percepisco un errore nel sistema e non so se tentare ancora di ripararlo o uscire a godermi il bel tempo. Dovrei propendere per la seconda, ma si sa, sono testarda. Oltre a cercare di tenere insieme me, cerco di tenere insieme anche tutto ciò che c'è fuori. Impresa titanica a dir poco che dovrei proprio lasciar perdere, ma a...