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Dalla poesia alla palestra in 3 rapidi paragrafi

Da lontano

Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie di silenzio
e non c'è più posto per le parole
e a poco a poco si raddensa una dolcezza intorno
come una perla intorno al singolo grano di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo un nome amato
per comporre la sua figura; allora la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato un pane caldo, spezzato.

Pierluigi Cappello




Ultimamente sono molto poetica. O meglio, mi è venuta voglia di rimettermi a leggere un po' di poesia. In effetti, è da tanto che trascuro questo mezzo espressivo, che non mi diletto più a leggere raccolte di poesie. Chissà perché. Un giorno ne ho anche inviata una mia a un concorso, me l'avrebbero pure pubblicata in una raccolta se avessi pagato dei danè, cosa che non ho fatto, non per spocchia, ma perché non mi pareva proprio necessario. Però è stato piacevole sentire i complimenti che mi hanno rivolto. (Dove sia finita quella poesia, ora come ora, non ne ho idea... in questo sono un po' cogliona, va detto :D).

Anyway, tutto il mondo si cruccia per l'arrivo di settembre, che invece io amo particolarmente perché 1) mi ha dato i natali 2) arriva il frescolino 3) si cerca di fare un po' di propositi per il rientro alla vita normale. Mi piacciono molto i propositi, ultimamente, anche se di 10 poi ne metto in pratica 1.
È bensì l'arrivo di ottobre a preoccuparmi assai di più. Intanto, la prima settimana di ottobre MIA MADRE nonché sostituta tutrice di mia figlia mentre lavoro, se ne va in vacanza, e dovrò riorganizzare la settimana in base a questo assunto. Probabilmente nel farlo, morirò.
Ma la seconda settimana mi va pure peggio (se non morirò la prima, naturalmente): MIO MARITO se ne va (no va be', poi torna, tempo 6 LUNGHISSIMISSIMI giorni). Questo significa non solo che dalle 18 circa alle 8.30-9 del mattino seguente sarò da sola con la piccola belva senza poter chiedere TIME OUT neanche per mezz'oretta, ma soprattutto che dovrò rinunciare all'unica persona che sappia davvero cucinare. Quindi l'azienda per cui lavora non solo mi toglie la spalla su cui piangere quando Dafne mi esaspera, ma anche il vero e proprio nutrimento. Si rendono conto di ciò che fanno???
Per fortuna mi rimangono svariate mura contro le quali sbattere la testa all'ennesimo NOOOOO! di Dafne, quando probabilmente invocherò anche l'aiuto di Chtulhu per mantenere la calma degna di una mamma-superpiù-4.0 (quale, fra l'altro, io non sono).

Comunque ho anche ricominciato ad andare in palestra, perché mi piace vivere pericolosamente e incastrare impegni laddove non ho il tempo di infilarli. Ma anche perché i 35 sono dietro l'angolo e fra poco il punteggio sarà sempre e comunque GRAVITÀ 1 MICHELA 0 quindi meglio darsi da fare. Sarà un autunno estremamente interessante. 
E faticoso.



Commenti

Anonimo ha detto…
La poesia è molto meno faticosa e forse più appagante della palestra, gravità o non gravità :D.

Ma..la suocera? E' un'opzione? :D

Miky ha detto…
@Riki sì sì, infatti mia mamma in realtà se ne occupa a giorni alterni, ma salta sempre fuori qualcosa quando uno dei nonni manca (tipo pure l'altro/a ha un impegno improvviso, la febbre, le pustole...) perciò mi metto subito sul chi va là :D

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