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Bizzarrie primaverili


Domenica mattina mentre camminavo con canetto un ragazzo barbuto in bici da corsa si è fermato per chiedermi se volevo uscire con lui, più tardi.

In 4 anni circa di giretti quotidiani con canetto non mi era mai capitato. Pensavo che ormai fosse passata la mia ora, invece a quanto pare sono ancora un discreto bocconcino (ahah, sto scherzando, ovviamente).
Come ha detto un amico,
foto che fa molto Wes Anderson.
Quando ero single e sola, e non ero capace di andare in giro se non ero in compagnia di qualcuno, pensavo che se avessi avuto un cane che mi costringesse a passeggiare avrei incontrato l'uomo della mia vita. Le cose sono andate diversamente, il cane l'ho preso quando l'uomo l'avevo già trovato, quindi tutto questo mi ha fatto molto ridere.
Mio marito rideva un po' meno, quando gliel'ho raccontato.

Ho finito di leggere Marco Peano, ma oggi ancora non ho tempo per soffermarmi un po' di più perché ho parecchio lavoro e oggi ho "perso" tempo dal commercialista, e ho bevuto due caffè dalle 7.30 di stamattina, ma quel caffè devo ancora metterlo bene a frutto.
Però avevo voglia di sgranchirmi le dita e allora sono passata di qui.

Cosa posso raccontare di questi giorni di primavera?
Che sono belli, nonostante i raffreddori allergici, che la sera si sta bene fuori, che c'è stato il mercato europeo a Pordenone e abbiamo scialacquato tutto fra formaggi francesi e piemontesi, tartufo umbro, porchetta e pane toscani e, soprattutto, birre belghe. Che si sta bene circondati dagli amici, quelli vecchi e quelli nuovi, che i bambini di tutte le età sono meravigliosi, anche quando sono insopportabili, che la famiglia è sempre lì dietro, a sostenerti ma che anche tu sei famiglia di qualcuno e devi sostenere tu, ogni tanto almeno, che avere un commercialista che ti chiede "E per il resto, come va?" non è da tutti, e che è felice di sapere che va tutto bene e che non ti lamenti, e ti dice be', è bello sentire qualcuno che non si lamenta, e ti rendi conto che non è il periodo, né la fortuna, né niente altro se non l'essere fatti proprio così. 
E non è perché riesce tutto facile e non ci sforziamo, è che ci impegniamo davvero tantissimo e in questi piccoli particolari io vedo il risultato dell'impegno e, non lo so, è grandioso. Poi è le mazzate che bisogna imparare a incassare bene, perché si sa che arrivano da qualche parte, le curve mica vanno sempre tutte su. Ma insomma, trent'anni li ho compiuti un paio di anni fa circa, ormai qualcosina dovrei averla imparata, giusto?

Torno al mio lavoro che, no, come mi ha chiesto qualcuno di recente, non mi ha mai stancata, anche quando devo leggere romanzetti insulsi.
Ciao!

Commenti

Mareva ha detto…
Alla fine sì, tutto sommato, è un atteggiamento insito quello del non lamentarsi. Me ne rendo conto anche io, nonostante l'attuale situazione a volte mi toglie il fiato, be', non posso dire di stare male. Non so, è come se fosse più forte di me.

Ti abbraccio e i cagnetti aiutano sempre a fare conquiste anche se ormai non ne hai bisogno!
Miky ha detto…
i cagnetti sono degli attira-coccole, ogni tanto qualche amico mi ringrazia perché grazie a Zuma qualche ragazza si china per accarezzarlo (cosa tra l'altro impossibile perché lui ha paura di tutti gli estranei) :)

un abbraccio anche a te, buona serata!
bob ha detto…
ti vedo bene, io ti chiederei di uscire con me ;)
Miky ha detto…
aperitivo oltreoceano? :) ciao bob!

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