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duemiladodici

Eccomi qui con il primo post del 2012.
Babbo Natale mi ha portato due nuovi libri da leggere (un Babbo Natale molto ben informato, come dico sempre), due belle paia di calze (da chi ama le mie gambe :D) e un'agenda, nella speranza di poterla riempire di scadenze lavorative.
Le vacanze stanno andando bene, niente di che, anche perché finora ho lavorato più o meno tutti i giorni (tranne proprio quelli segnati in rosso nel calendario, nei quali ci siamo prodigati nella sublime arte di abboffarci), e devo dire che ora che ho praticamente finito con la revisione della traduzione forse finalmente mi godrò qualche dormita più seria e un po' di relax (magari anche un giretto da qualche parte, e un po' di "siopping" approfittando dei saldi). Anche se chi ha voglia di spendere soldi sapendo che mi attendono collaudo Polla + bollo auto + rinnovo patente + canone (? c'è ancora qualcuno che lo paga?) + bollette varie ed eventuali... non che debba pagare tutto io, ma inzomma. Non pensiamoci.
Prevedono neve, non so se arriverà a Roveredo, ma le montagne sono qui vicine, potrebbe anche essere... oppure ci limiteremo a svegliarci con un panorama ancora più bello del solito... o comunque un po' diverso. Un giorno devo postare la foto della meravigliosa vista che c'è da qui, perché ogni volta che porto a passeggio il cane per i campi penso sempre a quanto sia terapeutica la passeggiata, il panorama, l'aria che si respira (un po' meno il rumore degli aerei della base di Aviano, ma non volano poi tanto spesso...). Per quanto la giornata possa essere pesante o stancante o noiosa, quella passeggiata con quel panorama mette l'animo in pace. Quindi spero sia vero che nevichi in montagna e che poi venga bel tempo nei prossimi giorni, perché mi sto già pregustando quella meraviglia per gli occhi. Prometto che porto con me la macchina fotografica per rendervi partecipi. :D

Buon anno a tutti!

Commenti

bob ha detto…
buon anno a te.

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Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche