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Autoscatto

Se avete letto il post di Natale, sapete un po' come vedo questo Natale. Un po' così, niente sembra andare per il verso giusto ma i regali li vogliamo consegnare tutti lo stesso. E niente birra per consolarci.
Non sono infelice, per carità, ma c'è preoccupazione e tensione e nervosismo nell'aria e il problema, guarda caso, riguarda sempre il lavoro, e anche se non riguarda me direttamente, be', qui ci sono anch'io.
Fino a qualche giorno fa pensavo che in fondo, nonostante tutto, si stava concludendo bene un anno, anzi un anno e mezzo molto difficile, con mio papà che è stato male per un anno esatto prima di morire, con alcuni mesi talmente cupi da immaginarmeli totalmente bui, e con la sensazione di grigiore che provavo quando lavoravo (non lavoravo, visto che non mi facevano fare un cacchio, quasi) dal notaio. Ma poi quest'anno ha avuto i suoi lati positivi, da quest'estate, quando abbiamo trovato questo appartamento, è uscito il primo libro tradotto da me, nel frattempo ne ho tradotto un altro e ora sto finendo con il terzo, e la convivenza che è meravigliosa e pure la piccola ciliegina sulla torta, questa assurda bestiolina ancora spaventata che ora ronfa beatamente mentre scrivo seduta sul divano.
Insomma, poteva concludersi più spensierato quest'anno che è stato a volte se non altro complicato. Certo se alla porta si presentasse quell'angelo... :D

Comunque Natale è il giorno in cui quando rutti ridono tutti. Parola di Paolo Bitta.

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