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Ciao ciao, ochetta!

Tuttalpiù scrivo, ma qua, alla fine, non scrivo mai!
Sono stata abbastanza impegnata fra traduzione, revisione di un'altra traduzione, il cane e la vita in generale!
Forse mi sono un po' disamorata di questo blog, chi lo sa, forse non ho più gli spunti giusti, o magari sono solo pigra pigra pigra!! (E cerco scuse scuse scuse!!).
Il 29 vado al concerto degli Smashing Pumpkins! Felicità, è da un po' che non vado a un bel concerto, sperando che sia bello poi (l'ultimo sarà stato quello dei Wave Pictures, alla fine).
Per il resto, che posso dire, qui procede tutto bene, oggi è un bel lunedì perché ho finito un lavoro stamattina (e finirlo entro la mattinata del lunedì è sempre parecchio piacevole), e anche se fuori il tempo fa schifo perché piove a dirotto e io volevo uscire e portare Zuma a passeggio e dopo mi tocca uscire comunque per fare un po' di spesa e non ho nessuna voglia, be' nonostante ciò, mi sto godendo questo autunno. E mentre guardavo dalla finestra per vedere se pioveva ancora tanto, è passata qui fuori, sul marciapiede, davanti al mio cancello, un'oca. Giuro! Un'oca bel bella in libertà che zompettava senza paura sul marciapiede. Viviamo in uno strano paese. Per fortuna che Zuma è un semi-bracco ungherese ma fifone, e come cacciatore, almeno per ora, non vale proprio una ceppa. Altrimenti ciao ciao, ochetta (di qui il titolo) :D scherzo, scherzo, non avrei mica aperto il cancello...

E dall'ultimo post ho pianto in cuor mio la morte di SuperSic, ricordato quella di Pasolini, ma sono brevi momenti perché dai, c'è troppa vita per soffermarsi solo su questo.

Lasciamo perdere la crisi, i politici cacca eccetera eccetera (che tanto io non ne parlo mai).

A presto!

Commenti

bob ha detto…
I Pumpkins li vidi 4 anni fa, dal vivo spaccano. divertiti.
Miky ha detto…
ti farò sapere!

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Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche