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Mi hanno detto

che lunedì l'Unità non esce.
E io so che non è vero, e ho guardato l'edicolante con un misto di disprezzo e incomprensione. Ma ha detto così, oppure ho capito una cosa per un'altra? Magari lei ha capito una cosa per un'altra e quindi ho ingenuamente riprovato: «Ma sì, esce con l'inserto satirico "emme", oggi è l'ultimo». Temo che le parole «inserto satirico» abbiano sortito l'effetto contrario a quello sperato, anche se mi chiedo che cazzo frega a quella bruttona dell'edicola che cazzo di giornale compro io. Comunque, «Trovi tutto domani» continua la cicciona bionda, come se parlasse con una mezza idiota o una bambina di 5 anni che va a comprare il Topolino di martedì mentre invece esce il mercoledì (almeno una volta, adesso non so, Topolino non lo compro da tanto). Mancava solo che dicesse «Trovi tutto domani, tesoro» con ghigno beffardo, peggio ancora di quella che al negozio mentre provavo un cappotto mi chiamava «Titty» mentre lei a Silvestro ci somigliava sul serio (che non è un complimento). Ma almeno quella mi faceva ridere.
E io stavo per mandarla a cagare (l'edicolante, anche quella del cappotto in effetti, ma era un altro giorno), ma siccome sono educata e non sono capace, l'ho guardata con sufficienza e ho risposto uno sprezzante «ok, arrivederci» che spero suonasse come un «neanche le ricariche del telefono non vengo più a prendere in questa edicola di merda!».
Chissà quanto la pagano per non vendere certi giornali. O forse è una sua propria campagna personale anti-libertà-delle-idee? No, non penso che quella pallida edicolante abbia delle idee proprie e porti avanti una battaglia in cui crede.

Disprezzo.

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