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Un polpo si potrebbe definire quanto di più "alieno" dall'essere umano, eppure... Eppure gli studi dimostrano che i cefalopodi sono dotati di un sistema neuronale molto sviluppato, sono in grado di imparare da soli e risolvere problemi che potrebbero sembrarci complessi (aprire un barattolo, per esempio) e... be', riconoscono le persone, se gliene viene data la possibilità: infatti uno scienziato sa bene di stare sul cazzo a un polpo quando questo colpisce con il suo inchiostro solo lui e mai gli altri!
Il saggio Altre menti di Peter Godfrey-Smith è semplice da comprendere e molto appassionante se gli animali e le loro capacità cognitive sono qualcosa che vi affascina. Vi assicuro che è un libro da non perdere.
Sapevo che i polpi sono intelligenti? Sì.
Sapevo che hanno una gestione "decentralizzata" del cervello (cioè che ciò che fa o "vede" – sì, VEDE – un tentacolo non per forza arriva anche al cervello centrale)? Non ne avevo idea.
Sapevo che polpi e seppie cambiano colore per un motivo non meglio definito – probabilmente per esprimere emozioni – a volte disegnando delle vere e proprie opere d'arte, anche se non possono distinguere i colori? No.
Sapevo che esistono seppie che ti ignorano completamente, come se non esistessi? No (ho trovato questa cosa buffa e un po' inquietante allo stesso tempo...).
Continuerò a mangiare polpo con le patate o piovra alla piastra? Be', sì, ragazzi, state parlando con me, prima di rinunciare al cibo devo averlo proprio amato quand'era vivo...
Insomma, ieri ho finito di leggere questo saggio interessantissimo e che ci volete fare, sono una secchiona, non leggo solo romanzi. Peter Godfrey-Smith, Altre menti. Il polpo, il mare e le remote origini della coscienza, Adelphi 2018 (la collana è Animalia, e ho idea che vi farò altre incursioni...)
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