Passa ai contenuti principali

I limiti un po' più in là

1 aprile 2015: a passeggio con canetto, ieri ho capito che cosa si intende con "verde".
Ieri sera sono andata in palestra, e siccome è la settimana di non-ho-capito-che-cosa, invece delle solite lezioni c'erano delle cose un po' diverse. Naturalmente non lo sapevo perché lunedì ero a casa a smaltire i resti dell'influenza, ma magari ci sarei andata comunque.
Insomma, quando vedo che iniziano a trasportare nella nostra sala le bici da spinning ho pensato "Oddio, anche no". Non sono una grande fan della bici indoor in giovane età e con il bel tempo all'esterno, ma visto che avevo quell'ora a disposizione ho detto "Va be', anche sì". In fondo io sono fatta così, cerco di provare un po' tutto quanto. Vi dirò, alla fine mi sono divertita. Peccato che oggi non sono più capace di camminare.
Ieri sono scesa dalla bici e i muscoli cedevano. Poi abbiamo fatto un quarto d'ora di pilates per allungare i muscoli ma non mi sono bastati. Facevo l'indifferente e cercavo di camminare in modo normale, non come se mi avessero infilato una zucchina su per il sedere. Credo di aver millantato abbastanza decentemente. 
Scendere le scale della palestra non è stato semplice, continuando a fingere indifferenza, ma quando alla rampa ho visto che stava salendo una signora di una certa età aggrappata al corrimano come se da quello dipendesse la sua stessa vita, be', mi sono un po' preoccupata. Ma sono riuscita a non cadere dalle scale come uno Slinky e mi sono sentita abbastanza fiera di me stessa.
Stamattina mi sono alzata con qualche (tanti) dolore ai quadricipiti, ma mi pareva di camminare normalmente. Però avrei dovuto saperlo, la prova delle scarpe con il tacco dovrebbe avermi pur insegnato qualcosa... 

Cos'è la prova delle scarpe col tacco? Semplice. Io passo da Converse estive a Converse invernali (no, dài, qualche anfibio e qualche stivale ogni tanto lo indosso) ma i tacchi praticamente mai. Sono alta 1,76, mio marito 4 cm più di me, non mi servono proprio. E poi mi sento a disagio. Però ogni tanto capita di mettere quella scarpa per quell'occasione, e in genere è nuova e non ci so camminare. Quindi faccio le prove dentro casa. Ma dentro casa è un inganno. Perché è solo quando esco che mi accorgo che 
a) non ci so camminare
oppure
b) le scarpe mi fanno malissimo.

Oggi ho messo collare e guinzaglio a canetto pronta a defaticare i muscoli con una lunga passeggiata al sole. Mi sono piegata e ho detto: ok, fanno male, ma solo se mi abbasso e mi rialzo, cosa che fuori dovrò fare solo per raccogliere la cacca di canetto, quindi una volta, massimo due. Ce la posso fare.
Appena sono uscita e ho allungato la falcata, mi sono resa conto che invece col cavolo. Era come se avessi disimparato a mettere una gamba davanti all'altra. Ho pensato di accorciare il giro, ma alla fine ho pensato che forse ce la potevo fare lo stesso. Magari andando un po' più lentamente. Attivando muscoli diversi dal solito. Camminando come una deficiente.
Però ce l'ho fatta. Dopo 40 minuti di passeggiata quasi quasi camminavo di nuovo normalmente. 
Volevo dire che sono così. Manco di esuberanza, ma non di perseveranza e non sono la pappamolle che a prima vista la gente potrebbe credere che io sia. (Non so perché, ma credo che le persone abbiano questa falsa impressione di me: e invece quando stringo la mano la stringo forte, non rinuncio, mi lamento poco, lavoro sodo e butto sempre un po' più in là i miei limiti, solo che non lo sbandiero ai quattro venti, tranne oggi ecco).

D'altra parte, come si può rinunciare, per una volta che ho un po' di tempo, a fare una passeggiata quando le giornate sono belle così? (Vedi foto in alto).
Adesso ho un po' paura a restare ferma perché temo che rialzarmi sarà di nuovo dolorosissimo. Nel caso, qualcuno sa come costruire un semplice argano con quello che si ha a disposizione, diciamo, sopra una scrivania di lavoro (un po' alla MacGyver)?

Commenti

Mareva ha detto…
Come capisco il disagio tacchi. Anche io sono alta, 1,73, e i tacchi non li metto mai. Mi sento in imbarazzo e poi non ci so camminare. Nemmeno dopo tremila prove!
Miky ha detto…
se proprio proprio, li scelgo bassi e non troppo sottili. e non ci so camminare comunque. e mi fanno male sempre. quindi alla fine opto per qualcosa di più comodo. NEGATA! :)

Post popolari in questo blog

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche