Passa ai contenuti principali

3/52 Momenti di solitudine


Ci sono stati periodi nei quali scrivere un post con questo titolo sarebbe stato più facile. Perché ci sono stati momenti in cui mi sono sentita irrimediabilmente sola, magari non perché non avessi qualcuno vicino (magari quando ancora abitavo con i miei, per esempio) ma perché sentivo la mancanza di anime affini.

Oggi questo non accade più, e sebbene io lavori da casa e quindi non mi debba sottoporre alla tortura di socializzare (ehm, va be', sono fatta così) con colleghi con i quali dovrei fingere cortesia (tranne quelli eventualmente simpatici) mentre mio marito se ne va di casa alle 8 e mezza o prima (a volte anche dopo, beata flessibilità dei rappresentanti) e torna alle 6 di sera quando va bene, più tardi quando va meno bene, insomma, nonostante tutti questi nonostante, sola non mi ci sento mai.
Intanto va ricordato che c'è canetto, che è pur sempre una presenza calda, viva e dolce, seppur silenziosa (a parte quando arriva il postino). Ma poi con me stessa ormai ci sto non bene, di più. Che deve essere l'unico vero segreto per stare bene in generale.
Ora, non voglio certo fare quella che è stata salvata dalle sue tristezze interiori dal cavaliere con l'armatura lucente, ma quello che mi ha fatto mio marito è stato questo: mi ha insegnato a credere in me. Una volta spezzata la catena dei timori, mi sono fatta coraggio su tutti i fronti. Ed è stato un processo naturale, un processo che era iniziato già prima del suo arrivo, ma che è stato agevolato dal suo modo di essere, dal suo modo di non dubitare di me o delle mie capacità, di incoraggiarmi. E anche solo il suo esempio mi è servito. 
Ora non mi sento più sola nemmeno quando sono sola. Lo so, sembra una canzone di Jovanotti e a me Jovanotti non piace nemmeno, però è la prima volta che ci penso e penso di aver capito cosa voleva dire.

Io ora come ora i momenti di solitudine li adoro. Ovviamente parlo di momenti di solitudine non durante una normale giornata in cui il lavoro non mi fa nemmeno rendere conto se sia sola o meno. I momenti insoliti, un finesettimana in cui lui non c'è per lavoro, per esempio. Me li godo, mi godo la mia casa, il silenzio, le passeggiate in mezzo ai campi, i film horror, i libri. Magari scrivo, penso a cosa posso fare di nuovo, imparare una ricetta mai provata prima, un'attività mai iniziata per motivi di tempo. Nutro la mia anima, e sto bene. 
Mi piacerebbe tornare indietro alla mia vecchia me, e dirle che non c'è bisogno di riempirsi le giornate di cose o di persone inutili per sentirsi meno soli. Ma d'altra parte, se non ci fossi passata per la mia vecchia me, la mia me di adesso non sarebbe quello che è. 

Commenti

MikiMoz ha detto…
Non so quale fosse la tua condizione precedente, ma ciò che provi adesso lo capisco.
Io a volte vorrei lavorare da casa, da solo, perché comunque sto sempre in mezzo alla gente. E la cosa mi piace, ma siccome sto SEMPRE in mezzo alla gente, sento anche il bisogno di godermi pace, ozio, silenzio.
Sai che quando andavo all'università, certe volte restavo apposta fuori sede per restare da solo in casa? :)

Moz-
Miky ha detto…
:) assolutamente comprensibile, direi! :D

Post popolari in questo blog

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche