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Scrittura terapeutica

Per ammazzare un po' il tempo al lavoro sarà il caso di aggiornare il blog :-)
Per il momento al lavoro mi ritrovo spesso senza avere molto da fare, ma per fortuna l'angoscia dei primissimi giorni va via via scemando e mi sembra di essere un po' meno un pesce fuor d'acqua, il che non guasta. Resta il fatto che essendo quella che non ha fatto studi adatti a lavorare qui, a differenza della mia collega anche lei nuova, a me non riservano, almeno per il momento, le cose più difficili, e quindi mi ritrovo spesso senza fare nulla. Secondo me la pacchia durerà ancora poco ;-) anche se non è detto...

All'inizio le domeniche sera erano davvero una tortura peggio del pre-scuola, adesso anche, ma un po' meno, diciamo che più che altro mi rompe dovermi alzare tanto presto per via del treno, ma sono più tranquilla. Certo non vedo l'ora di avere un punto d'appoggioun po' più stabile, ma questo in generale e indipendentemente dal lavoro, perché fare la spola tra casa mia e quella del mio moroso ogni tanto diventa più stressante di tutto il resto!

In ogni caso, ecco come sto: è difficile da spiegare, perché tutto sommato sto abbastanza bene, nonostante continuo a sperare di poter riprendere a tradurre una volta finito il contratto qui, o di trovare comunque qualcosa che mi entusiasmi, non dico ai massimi livelli, ma almeno un pochino di più. Sono abbastanza stanca di prendere i mezzi, visto che l'integrazione dei trasporti pubblici in Italia è una cosa sconosciuta, ma presto arriverà la macchina vecchia dei miei zii, quindi per lo meno potrò riappropriarmi meglio del mio tempo. Sono sicura che sarà un elemento un po' rilassante, ricerca del parcheggio esclusa, naturalmente.

A volte mi assale la malinconia o la tristezza o l'angoscia, senza un motivo preciso. Il fatto è che a volte penso a mio papà, a tutte le cose non dette, a tutte le cose che non vedrà di me, a tutte le cose che non si possono più condividere con lui, che riguardino direttamente me o la mia famiglia più in generale, ed è una sensazione molto strana, che ancora non so bene come trasformare in rassegnazione. Mi dispiace vedere come sta mia mamma, che tutto sommato sta reagendo con forza, ma è chiaro che la cosa costa fatica, e sarebbe bello per una volta vederla serena.

Mi mancava scrivere sul mio blog con un po' più di gioia rispetto a quanto non abbia fatto negli ultimi post, e devo dire che il suo effetto terapeutico ce l'ha sempre...

Commenti

bob ha detto…
mi dispiace veramente tanto per il tuo papa', non ho voluto commentare nei post precedenti perche' non so davvero cosa dire. sono dell'idea che questo genere di cose va detto solo se si ha una vaga idea di quello che l'altro prova, e io non ce l'ho. quello che volevo dire invece e' che io al contrario di te rimpiango i mezzi pubblici e la macchina mi sta dando sempre piu' sui nervi. vivo in una citta' infinitamente grande e incredibilmente sprovvista di mezzi pubblici. tutti i giorni mi devo sparare 25 km ad andare e 25 a tornare per raggiungere l'ufficio. farmi 25km la mattina col sonno e col traffico non e' per niente piacevole, idem quando torno, stanco e nervoso solitamente. a mio parere il treno e' molto meglio, almeno puoi dormire e si fanno incontri interessanti, sto persino rimpiangendo il trenino bari-matera che impiega un'ora e venti per fare 40 km. saluti.
Miky ha detto…
sì anch'io preferisco i mezzi, dove funzionano però.. e sulle distanze lunghe sono sicuramente migliori.. invece io qui spesso devo aspettare mezz'ora per farmi solo 10 minuti di treno, per non parlare che tra treno e autobus ci metto un'ora ad arrivare a casa quando mi basterebbero 20 minuti. Rimane l'incognita parcheggio alla mattina, vedremo :-)

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