Ho corso con gli Zen Circus nelle cuffie e ho ripensato a un vecchio lettore mp3 usato che mi era stato regalato un bel po' di anni fa, che aveva anche delle canzoni loro, e Occhi bassi che era la mia preferita dei Tre allegri e adesso la cantiamo con il coro. E ho pensato che alcune cose restano le stesse dentro di noi anche dopo aver fatto moltissimi giri intorno al sole, e certi ricordi acquistano quel colore tipico della nostalgia che li rende dolci e migliori di quanto non fossero. Ho pensato che saranno passati più di quindici anni e anche se so benissimo tutte le cose che ci sono dentro quell'arco di tempo – le cose, le persone, le esperienze – qualcosa è riuscito ad attraversarli quasi indenne, come un filo lunghissimo che per qualche motivo è riuscito a infilare tutte le perline. Un giorno hai tre anni e il giorno dopo venti, non sai bene che farai della tua vita e sei anche un po' uno stronzo arrogante. Un giorno hai vent'anni e quello dopo ne hai il doppio e ...
È passata un'estate e quasi un autunno intero e io non ho scritto nulla. Ogni tanto è capitato che venissi qui con l'intento di dire qualcosa, ma le dita si muovevano incerte e irrigidite e niente sembrava prendere senso in questa pagina bianca. Ma non ho pensato (sì, l'ho fatto invece) ora basta, è il momento di dire addio a questa parentesi lunghissima e ormai, diciamolo, anacronistica che è questo blog. Però fra poco arriva Natale e la storia di Babbo è sempre divertente, e un po' mi dispiacerebbe rompere la tradizione... Quindi al momento non chiudo tutto, per quanto poco senso possa avere. Oggi piove moltissimo, e io ho dormito male perché sono inquieta. E probabilmente sono qui anche per questo, per placare l'inquietudine. Anche se poi con la luce del giorno quasi ogni paura ha una superficie ridotta e più controllabile, non sparisce comunque del tutto. Se riesco a circoscriverla ancora un po' mi sentirò meglio. Ci sono dei momenti in cui ho voglia di fugg...